Puck

Puck

Il titolo del romanzo – il protagonista Puck è un alter ego di Mascioni – deriva dalla figura ingannatrice del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare: non tanto un maligno spirito, quanto piuttosto un vagabondo acrobata della vita. Si tratta di un romanzo in cui gli elementi autobiografici dell’autore sono spietatamente narrati in un bilancio sincero e intricato del personaggio che si sente avviato alla fine della sua vita. Molto presente è il tema della malattia, collegato a quello della morte, che accompagna tutta la narrazione; quasi sconcertante per la sua attualità è la presenza di un virus misterioso – «il mostro: microscopico figlio di connubi indicibili» – di impossibile cura che modifica radicalmente la vita del protagonista. Nella perenne ricerca e nello scavo interiore anche le figure femminili sono «ombre appena intraviste nello specchio in cui perpetuamente mi cercavo». Ma il romanzo, più che resoconto di vicende personali, vuole essere un complesso bilancio collettivo sulla vita di tutto il secolo XX che andava chiudendosi. Aspetti artistici, letterari, sociali, politici, sentimentali, di costume, si intrecciano in rapidi flash di incontri, ricordi, speranze, episodi precisi, sogni sfumati, confessioni e giustificazioni avvolti in un variegato turbinio che vuole essere lo specchio di un secolo contraddittorio e terribile, colpevole di aver portato allo spaesamento gli spiriti più sensibili e partecipi. Al volume è stato assegnato il Premio Selezione Napoli.

Anno edizione

1996

Editore

Piemme

Luogo edizione

Casale Monferrato

Pagine

511

Tipologia

Romanzo