Il favoloso spreco

Il favoloso spreco

Rispetto alla prima edizione del 1967, la seconda presenta un numero maggiore di poesie, sempre però scritte nello stesso periodo. Le poesie sono suddivise in otto raccolte: “Addio, marameo” (1957-62) di vario contenuto; “Itinerario a Montreux” (1963), poesie dedicate a Vittorio Sereni che segnano le tappe di un viaggio nella Svizzera francese; “Memoriale del fabbro esiliato” (1964), poesie dedicate al giovane fabbro e maniscalco Elio Branchi, l’amico di Teglio morto in un incidente di caccia sulle «sue e mie montagne», una occasione per riconoscere il «reale rapporto con i paesi e la gente fra la quale sono nato e cresciuto»; “Il tono generale” (1963-65); “Dai giorni inurbati” (1960-67); “Idioletto” (1966-67); “De l’amour 67”; “Moderato terrore” (1967). Con un “favoloso spreco” si consumano e si perdono attese, ansie, gioie, momenti di vita che sembravano eterni, occasioni di sconforto e di allegria. Al senso di precarietà di ogni cosa, anche se alleggerito da goduti momenti di gioia o di ironica distanza, si accompagna in Mascioni una crescente inquietudine sul vero senso e sull’uso delle parole «nel turpe chiacchiericcio prevalente», tanto che, come egli stesso dichiara nella nota all’edizione del 1977, la tentazione del silenzio è reale. Alla raccolta è stato attribuito il Premio Mario Stefanile 1978.

Anno edizione

1968

Editore

Libreria Editrice Cavour

Luogo edizione

Milano

Pagine

45

Anno 2ª edizione

1977

Editore 2ª edizione

Libreria Editrice Cavour

Luogo 2ª edizione

Milano

Pagine 2ª edizione

115

Tipologia

Poesia