Il saggio, definito da Maria Corti “biografia creativa”, ottenne nel 1982 il Premio Comisso – Treviso per la biografia. Nel testo, rigorosamente fondato sulle fonti antiche e su frammenti dei lirici greci già tradotti anche da Mascioni, l'Autore ci fa rivivere l'intensa interiorità amorosa di Saffo e insieme il tumultuoso contesto sociale e politico in cui la poetessa visse. In un quadro storico ricostruito con competenza e fedeltà, Mascioni si è accostato a Saffo, donna, amante, poetessa, «con tutto quell'umano interesse e senso di prossimità che sarei lieto fosse condiviso da ogni lettore». Con parole limpide e aperte sulla grandezza dell’amore in sé, libero anche dalle scelte sessuali, Saffo, che per prima lo affidò alla parola scritta, rivive «in un'aura di palpitante e sorprendente attualità». Le note di copertina sono della studiosa Lidia Storoni Mazzolani.