Pubblicazioni dell'Associazione Grytzko Mascioni

  • È un'antologia di testi di quattro poeti (Giorgio Luzzi, Remo Fasani, Gilberto Isella e Raffaele Crovi) e un prosatore (Mladen Machiedo), affiancata dalla riproduzione di opere di diciassette artisti visivi (Marilena Garavatti, Elio Pelizzatti, Valerio Righini, Giuseppe Zecca, Paolo Pola, Agostino Bonalumi, Eugenio Carmi, Enrico Della Torre, Marialuisa de Romans, Lydia Silvestri, Nag Arnoldi, Pierre Casè, Gianni Realini, Ivo Soldini, Josip Biffel, Luko Paljetak, Zdenka Pozaić), articolata in cinque capitoli che corrispondono alle cinque «aree storico-culturali e sovranazionali ben distinte all'interno delle quali l'esistenza e la molteplice forma delle attività dell'amico [Grytzko] hanno trovato ospitalità»: Valtellina, Grigioni Italiano, Milano, Ticino, Croazia. L'iniziativa è della Pro Grigioni Italiano Valposchiavo e dell'Associazione Grytzko Mascioni, a cura di Francesco Zanetti e Valerio Righini.
  • Prima pubblicazione dell'Associazione Grytzko Mascioni, è una cronaca fedele della serata del 12 agosto 2003, condotta da Michele Gusmeroli, in cui gli "scrittori a confronto" sono Grytzko Mascioni ed Ernesto Ferrero. Con parole dense e chiarificatrici, davanti a un pubblico interessatissimo, i due autori danno conto del loro poliedrico lavoro e delle rispettive esperienze culturali ed esistenziali. Notevoli nel volumetto sono anche l'intervista a Mascioni curata da Gerardo Monizza e il sentito e compiuto ricordo scritto dall'amico Ernesto. Ricco e coinvolgente l'apparato iconografico.
  • Silenzio

    Grytzko Mascioni
    (2013)
    Piccola e preziosa edizione d’arte pubblicata in 99 copie in occasione del decimo anniversario della scomparsa dell’Autore, a cura degli «amici di Grytzko Mascioni». Fa parte della celebre collezione (n. 8982) dell’editore Alberto Casiraghi, stampata a mano con caratteri mobili su carta pregiata. Il testo riproduce due versi della poesia Frasi di fumo (1990), dalla raccolta La vanità di scrivere: «È fatto di silenzio / il meglio che ci tocca. / Da non dire». Lo accompagna il facsimile di un disegno a penna dello stesso Mascioni, firmato e datato “Teglio, 12 agosto 2003”, che ritrae la pineta tellina e la Torre “de li beli miri”, sullo sfondo delle montagne orobiche. Il luogo e la data sono quelli dell’ultima uscita pubblica dell’autore, protagonista con Ernesto Ferrero di un dialogo letterario e in senso lato esistenziale presso la Sala Tellina Vallis dell’Hotel Combolo.
  • Dopo un ricordo di Mascioni da parte di Ernesto Ferrero e l’introduzione di Cristina Pedrana, si presenta la lettura commentata degli alunni di tre classi del Liceo Scientifico Donegani di Sondrio delle poesie raccolte in Angstbar, forse il suo libro più complesso. La lettura, l’analisi e il commento hanno richiesto un notevole impegno, che è stato affrontato dagli studenti con consapevolezza e col desiderio di comprendere il più possibile, attraverso il linguaggio scintillante e desueto, il senso profondo dei versi mascioniani, scritti nel momento finale della sua vita: tempo di bilanci e di presa di coscienza di una realtà ineludibile. I ragazzi sono riusciti a cogliere lo spessore umano e culturale e, insieme, la forza della sua poesia: un autore contemporaneo che “valeva la pena di conoscere” e la cui vita certamente “non è stata invano”.
  • Teglio di Valtellina

    Grytzko Mascioni
    (2020)
    Il singolare ed elegante opuscolo viene commissionato all’autore nel 1960 allo scopo di divulgare le attrattive artistiche, naturali e umane del circondario tellino, in occasione dell’apertura degli impianti sciistici di Prato Valentino. Come scrive Ernesto Ferrero nell’introduzione alla ristampa anastatica del libro, «con la sua scrittura elegante, che certo non sembra quella di un ventenne, Grytzko evoca per chi non le conosce le bellezze di un ambiente naturale, ma anche la gente di Teglio». Alla presentazione originaria dello scrittore e magistrato Paride Rombi, si affiancano, nella seconda edizione, la citata introduzione di Ferrero e una nota biobibliografica di Simone Zecca. Completano il volumetto suggestive fotografie d’epoca in bianco e nero e a colori e un disegno del pittore milanese, ma tellino d’adozione, Osvaldo Carrara.

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